Foto n.1. Vista lato monte Ponte Zambeccari. Due Archi con una Pila in alveo del Torrente Verde (Lato sinistro foto). Area sottostante il Ponte destinata a Parcheggio urbano.
Foto n.2. Vista lato mare Ponte Zambeccari. Due Archi con una Pila in alveo del Torrente Verde (Lato destro foto). Area sottostante il Ponte destinata a Parcheggio urbano.
Foto n.3. Vista lato mare, dal basso, Ponte Zambeccari. Mensola in calcestruzzo armato a sostegno del marciapiede fortemente degradato. Armature compromesse. Arco localmente degradato. Acque meteoriche non adeguatamente raccolte. Pilastrini con cls degradato. Sottoservizi.
Foto n.4. Vista di dettaglio dal basso Ponte Zambeccari. Sbalzo lato valle. Sottoservizi. Acque meteoriche non raccolte e smaltite adeguatamente. Calcestruzzo armato deteriorato in forma grave
Foto n.5. Vista di dettaglio dal basso Ponte Zambeccari. Pilastrini e mensola con calcestruzzo molto degradato. Sottoservizi in vista. Arco con ammaloramenti locali.
Foto n.6. Vista Impalcato, da Ovest verso Est, Ponte Zambeccari. Due corsie e due marciapiedi. Giunto di dilatazione. Pavimentazione marciapiedi parzialmente compromessa, lato mare.
Foto n.7. Vista Cartolina storica Ponte Zambeccari.
Varie volte, anche recentemente, ho sentito improperi ed insulti, ingiustificati, al povero calcestruzzo armato (Impropriamente chiamato “cemento armato”), per la sua presunta incapacità di resistere adeguatamente per lungo tempo. Altre volte ho chiarito la mia posizione, assolutamente partigiana, accanto a questa “pietra artificiale” eterogenea. Il calcestruzzo armato (Cls) è stato pensato, ipotizzato, creato, sperimentato, studiato, in primis, dagli Ingegneri Francesi, verso la fine del XIX secolo. E da allora, diffusosi in tutto il mondo, ha fatto molto per ”aiutare” l’Uomo nel suo percorso terreno. E in questa posizione di amicizia, di vicinanza, verso il calcestruzzo armato, non penso di essere il solo. Accanto a me vedo, anche, S. Giovanni e S. Colombano, due personaggi non certo di piccolo livello nell’ambito del Cattolicesimo. Ed avrebbero avuto le loro buone ragioni per essere nella posizione opposta, anche per il fatto che la decisione di costruire una strada (Ed un ponte; quello di nostro interesse) è stata demolita, addirittura, la Chiesa a loro dedicata. Sì, nel 1914, a Pontremoli (MS). E’ stato il Sindaco (Dal 1910 al 1920) Pietro Bologna, socialista, avvocato, a decidere la costruzione della strada (Che, oggi, porta il suo nome) che dalla Via Cavour porta fino alla Via Tellini. Era, ed è, una strada urbana, molto importante, che collega la zona Est (Lato ferrovia) con la zona Ovest della Città, attraversando il bellissimo Centro Storico. Centro Storico, sostanzialmente, racchiuso tra il Fiume Magra ed il Torrente Verde. Demolita la Chiesa è stata realizzata, nel 1914, la strada che si presenta con un bel Ponte ad Arco, sopra il Verde, a via superiore, in calcestruzzo armato normale, a due campate.
Parlo di questo Ponte essenzialmente per il fatto che dopo il collasso del Ponte di Albiano Magra sono state dette molte inesattezze che è bene chiarire.
DATI TECNICI.
Ponte ad Arco, a due campate, a via superiore, in calcestruzzo armato normale, stradale, a due corsie per i due sensi di marcia, con due spaziosi marciapiedi laterali, funzionanti a mensola (Incastrati sulle travi longitudinali perimetrali). Il Ponte scavalca agevolmente, come una volpe, il Torrente Verde che dopo poche centinaia di metri, verso il fondo valle, si immette nel Magra. Porta il nome (Che, forse, in pochi conoscono) di Giuseppe ZAMBECCARI (1655 – 1729), stimato medico del tempo, laureato all’Università di Pisa. Il Ponte si presenta con due Archi a sesto ribassato (Per la necessità di un consono raccordo con l’ambiente circostante) poggianti su una Pila in alveo e su due spalle, sostenute dai terrapieni adiacenti. Il forte ribassamento dell’arco porta in nuce una forte spinta orizzontale a cui deve porre adeguato riscontro la pila in alveo. Le volte nella faccia intradossata si presentano in normali condizioni di manutenzione, mentre nella faccia estradossata è necessario porre rimedio ad alcune problematiche. Le mensole (Che reggono i marciapiedi) si presentano, da molto tempo, in precarie condizioni statiche, con importanti deformazioni anche con modesti carichi statici posti all’estremo libero. Il modestissimo spessore del all’estremo libero ed il grave stato di degrado del cls armato sono elementi ostativi per la garanzia della pubblica e privata incolumità. La pila e le spalle sono da attenzionare adeguatamente. E’ possibile ipotizzare uno sprofondamento, seppur modesto, verticale della Pila in alveo? Molti elementi significativi spingono in questa direzione, pur in presenza della necessità di ulteriori raffinati riscontri tecnici. I Giunti di dilatazione sono, di fatto, inesistenti.
Schema statico del Ponte Zambeccari. E’ stato detto che questo Ponte è identico a quello crollato ad Albiano Magra. Tale affermazione è priva di fondamento. Il Ponte Zambeccari è stato progettato da Attilio Muggia (Università di Bologna) nel 1914, mentre il Ponte crollato ad Albiano Magra, realizzato dopo l’abbattimento avvenuto nel 1944, porta la firma di Arrigo Caré e Giorgio Giannelli (Discendente di un famoso Ingegnere, docente all’Università di Roma). L’Ing. Muggia è il progettista del Ponte di Albiano Magra realizzato nel 1908 e distrutto (Minato e bombardato dai tedeschi) nel 1944. E, mentre quello si presentava con uno schema di tipo isostatico (Arco a tre cerniere), questo di Pontremoli non ha alcuna cerniera in chiave o alle imposte. E’ uno schema ad arco con soluzione teorica di incastro alle imposte. Lo schema di calcolo è analogo non al Ponte crollato (Quello costruito dopo il 1944), ma al Ponte bombardato (Quello costruito nel 1908), ad Albiano Magra. Quindi, tutti i parallelismi fatti tra il ponte crollato ed il Ponte Zambeccari sono privi di fondamento tecnico. Ciò non toglie la necessità di volgere uno sguardo a questo Ponte, erroneamente accostato a quello da poco crollato.
La Pila in alveo. Le due campate del Ponte poggiano una delle loro imposte su una pila, in muratura, posta nell’alveo del Verde. Torrente che normalmente è in secca, ma in condizioni eccezionali si presenta con portate capaci di spazzare via tutto ciò che incontra nell’area libera destinata, non senza un po’ di leggerezza, a parcheggio, realizzata in alveo. Senza dimenticare la presenza di una inopportuna strozzatura morfologica esistente subito a valle del nostro Ponte. La Pila, in alveo, si presenta con struttura in muratura e, molto ragionevolmente, stanti il progettista, il periodo storico, le conoscenze ingegneristiche di quel tempo, con lo stesso sistema cassonato, pneumatico, utilizzato per il Ponte di Albiano (Per chi non lo sapesse, preciso che le Pile realizzate da Muggia nel 1908 sono le stesse utilizzate da Caré e Giannelli col loro progetto dopo la seconda guerra mondiale). Quella tecnologia era molto affidabile e sperimentata e, quindi, applicata in circostanze analoghe. Questa Pila, come tutte le pile in alveo, a mio parere, devono essere ispezionate sistematicamente dagli enti di gestione (Il Comune di Pontremoli, nel caso specifico). Sarà necessario accertare, con indagini mirate, il comportamento della Pila (Testa e piede) nel tempo per effetto della solita Spinta Orizzontale che gli Archi scaricano su essa, per effetto di sollecitazioni statiche e dinamiche. Il Ponte Zambeccari, pur senza approfondite indagini, non sembra presentarsi nelle stesse condizioni di pre-crisi del Ponte di Albiano Magra. Con le precisazioni che di seguito riporto.
Mensole di impalcato. L’Impalcato del Ponte stradale, con livelletta praticamente orizzontale, si presenta con due sbalzi (Mensole), in calcestruzzo armato normale, incastrate alle travi di bordo. Tali mensole si presentano in precarie condizioni statiche. Con elevata eccessiva deformabilità, anche con l’azione di modesti carichi. Tale pregressa condizione di degrado statico e funzionale (Il cls è ammalorato. Le mattonelle della pavimentazione saltavano e saltano continuamente) avrebbe dovuto portare ad un intervento risolutorio del problema strutturale. Da molto tempo si vede, e si sente, il grave stato di deterioramento delle mensole dovuto alla mancata realizzazione di un adeguato sistema per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche. Le foto allegate mostrano il gravissimo stato di deterioramento del calcestruzzo delle mensole. Le armature longitudinali e trasversali sono totalmente attaccate dalla ruggine e si trovano, già da tempo, con il cls di ricoprimento da tempo espulso. E col cls ancora in sito privo delle necessarie caratteristiche di resistenza.
Qualche tempo fa è stato programmato e realizzato un intervento di manutenzione dei marciapiedi. E’ stata rimossa la precedente pavimentazione ed è stata posata in opera una nuova pavimentazione. Senza risolvere il problema della impermeabilizzazione della superficie estradossata. Con la conseguenza che il deterioramento del cls degli sbalzi è proseguito senza alcun arresto e con la nuova pavimentazione che salta per effetto delle eccessive deformazioni della mensola.
Parapetto del Ponte. Il Ponte è stato realizzato con un parapetto di protezione sicuramente molto più elegante di quello attualmente esistente (Ringhiera metallica). E’ appena il caso di notare, infine, che poco prima del Ponte, in sinistra idraulica, lungo la Via Bologna, esiste un orribile, anonimo, inopportuno, altissimo muro, con orribili cartelloni pubblicitari, che, a mio parere, anche per motivazioni di ordine idraulico, andrebbe demolito o in sub-ordine ridimensionato in altezza.
COMMENTI.
Si può ipotizzare il collasso del Ponte Zambeccari di Pontremoli? A mio parere non esistono le condizioni per ipotizzare, anche su questo Ponte, un collasso analogo a quello di Albiano Magra. Con tutte le riserve per le necessarie verifiche presso la Pila in alveo del Verde e le verifiche sulle condizioni dei pilastrini che collegano l’Impalcato con l’arco. La condizione statica delle mensole non è tale da garantire il transito in sicurezza dei pedoni.
Dott. Ing. Domenico MUSOLINO
Comments